In questi giorni si fa un gran parlare del cashback di stato, ovvero la possibilità di ricevere indietro, pagato direttamente dallo stato, il 10% delle spese effettuate tramite mezzi di pagamento che non prevedono l’uso del contante, fino ad un massimo di 150€, il tutto è attivabile utilizzando carte di credito, bancomat, satispay, ecc. ed esclusivamente nei negozi fisici, non è valido per gli acquisti on-line, quindi niente Amazon e verranno accreditati nei primi mesi del 2021.
Troppo bello per essere vero? Forse si, prima di illudersi infatti bisogna andare a spulciare bene le clausole di questa operazione, la principale che potrebbero escludere parecchie persone, che magari non hanno letto per bene il regolamento, è che entro il 31 dicembre bisogna aver effettuato almeno 10 (dieci) operazioni, va bene qualsiasi operazione fatta tramite i mezzi di pagamento registrati al concorso, di qualsiasi importo, anche minimo.
Un altro aspetto da tenere in considerazione, se si vuole sfruttare al massimo questa iniziativa, è che il limite massimo di spesa su cui viene calcolato il cashback è di 150€, quindi anche se effettuiamo una spesa più alta, ad esempio di 200€ ci verranno restituiti comunque solo 15€, (il 10% di 150€).
Considerando questi aspetti, se si vuole quindi arrivare al limite massimo, per incassare i famigerati 150€, bisogna effettuare entro fine anno almeno 10 operazioni da 150€, spendendo quindi 1.500€, il tutto ricordo va fatto nei negozi fisici, usando i mezzi di pagamento registrati al concorso e rinunciando per adesso ad Apple Pay e Google Pay, che saranno abilitati forse più avanti.
Concludo facendo alcuni esempi:
n. operazioni | importo per operazione | totale spesa | cashback |
10 | 150€ | 1.500€ | 150€ |
9 | 200€ | 1.800€ | 0€ |
15 | 20€ | 300€ | 30€ |
10 | 200€ | 2.000€ | 150€ |
Tenendo conto di tutti questi aspetti, credo che ora avete tutte le informazioni necessarie per rispondere alla domanda del titolo, “fregatura o concreta opportunità?” Magari scrivetemi nei commenti la vostra risposta.